
Un Governo nuovamente in crisi. Era solo un anno e mezzo fa quando Giuseppe Conte lasciava l’eredità di Palazzo Chigi a Mario Draghi. Eravamo a inizio 2021 e il coronovirus aveva messo a dura prova il precedente esecutivo con un 2020 complicato come non mai. E’ difficile recuperare, nel passato, una situazione con cotante problematiche. Probabilmente occorre risalire ai tempi delle guerre. Sofferenza e morte hanno colpito l’Italia e il mondo intero piegandolo di fronte a un nemico invisibile. In un anno si è trovata l’arma per combattere la pandemia, il vaccino e, proprio in quel momento, la precedente squadra di Governo ha dovuto cedere il passo perché Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, ha deciso che quella maggioranza non era più adeguata a risolvere la situazione.
Mattarella ha optato per un Governo Tecnico ed era difficile pensare alle elezioni in un periodo in cui il coronavirus stava dilagando e si era appena trovata la speranza di combatterlo efficacemente. Così è nata una maggioranza allargata a tutte le componenti politiche tranne una, Fratelli d’Italia. Dopo un anno e mezzo, è il Movimento 5 Stelle, con il Presidente Conte, a non trovarsi in linea con alcuni punti stabiliti dal Governo. Il Premier Draghi avrebbe i numeri per proseguire, ma non vuole farlo senza il sostegno delle forze sino a ora unite tra loro. Si è dimesso, ma il Presidente della Repubblica ha rifiutato. Il Primo Ministro tornerà davanti al Parlamento, ma il destino pare ormai segnato.
Il futuro è piuttosto difficile da decifrare. La prospettiva più vicina sembra quella di un ritorno anticipato alle urne. Si tratterebbe soltanto di qualche mese. Le elezioni avrebbero dovuto tenersi ad aprile o maggio del 2023. E’ probabile che ci si andrà nel mese di ottobre del 2022. Tra la guerra e il covid, le emergenze sono parecchie, ma la possibilità di tornare al voto adesso è realizzabile. Si darà nuovamente voce agli italiani?