La scomparsa di Gorbaciov ha lasciato il segno sui media di tutto il mondo tanto che anche quelli sportivi si sono interessati alla notizia, ma non poteva essere altrimenti. Stiamo parlando di uno dei più grandi statisti della storia. Le idee possono essere giudicate sia in maniera positiva che negativa, ma i risultati che si ottengono sono piuttosto oggettivi. Nel momento in cui la storia ricorda il tuo operato in un certo modo, non si può che riconoscerlo. Gorbaciov è l’uomo della perestrojka e del glasnost. E’ la personalità che ha condotto al termine della Guerra Fredda e ha dato uno dei colpi principali alla Cortina di Ferro. E’ colui che, in un certo senso, ha riunito oriente e occidente.
Gorbaciov è nato nel 1931 in Russia. Ha studiato e si è mosso nel mondo dell’Est, ma è stato parecchio influenzato dalla cultura che si viveva a occidente. Era uno dei pochi a conoscere l’inglese. Questo ha favorito il suo rapporto con l’altra parte della Cortina di Ferro. In un momento senza enormi personalità, in un paese che necessitava di un certo tipo di comando per la cultura a cui apparteneva, l’ascesa di Gorbaciov è stata rapida e intensa. Raggiunto l’apice ha dato vita alla perestrojca. In italiano sarebbe ricostruzione o ristrutturazione. Sono una serie di riforme politiche, sociali ed economiche che hanno occidentalizzato la Russia. A questa si è affiancata la glasnost cioè la trasparenza. Si può ben immaginare cosa si intenda con tale vocabolo. Così si è giunti alla caduta del Muro di Berlino del 1989.
Con lui, quindi, ci lascia un pezzo di storia non solo russa, ma dell’intera umanità e, in un momento in cui questo popolo pare tornare a schierarsi in contrapposizione a gran parte del globo, fa un certo effetto.