
Più di così sarebbe stato difficile. Juve super sfortunata. Vince, ma è fuori. A deciderla è ancora il gol in trasferta. La Vecchia Signora lotta e combatte, ma deve abbandonare la Champions. Poco da recriminare. La sfida di oggi è ben giocata e solo due episodi eliminano i bianconeri dalla competizione e dal sogno. Due ingenuità. La squadra, però, cresce. Chiesa c’è. Kulusevski pure. Demiral anche e con de Ligt formano un’ottima coppia per il futuro. Arthur è un grande centrocampista. Non c’è spazio per il pessimismo. Questo è importante. Le recriminazioni giungono anche da un doppio arbitraggio piuttosto rivedibile perchè nella doppia sfida non è stato utilizzato lo stesso metro di giudizio. Poco da aggiungere, se non che nel finale dei 90 i piemontesi colpiscono persino due legni.
Pirlo sceglie il 3-5-2/4-4-2. Il tecnico bianconero recupera pedine importanti: Cuadrado, già titolare contro la Lazio, Bonucci e Arthur, che con i biancocelesti si era visto a gara in corso. Morata fa compagnia a CR7. Manca lo squalificato Danilo. Conceicao replica con il 4-3-3. Pepe e Corona sono regolarmente in campo. Il primo tempo è un incubo per i bianconeri con la Vecchia Signora che fa gioco e crea occasioni, ma non le sfrutta. Anzi, a segnare è il Porto. Demiral è troppo irruento e colpisce un avversario in area. Kuipers ci pensa poi concede il rigore. Ci può stare. Nulla di dire. Ma quello su Ronaldo dell’andata, allora, grida vendetta. Oliveira fa 1-0. Manca assolutamente uniformità e questo in particolare contro le italiane. Morata ci prova, ma Marchesin si fa trovare pronto. Finisce il primo tempo e servirebbe un miracolo.
Nella ripresa, però, la Juve sente la sveglia e decide di giocare una frazione su 4 a disposizione. Tanto basta per allungare la gara di un’altra mezz’ora. Ci pensa Chiesa. Prima la piazza all’incrocio servito da un CR7 stranamente spento. Poi viene espulso Teremi perchè, già ammonito, getta via la sfera. Federico non è contento e segna il gol del 2-1 che vale il pareggio nella doppia sfida. Poi ancora palo. Legno bissato da Cuadrado proprio nel finale.
I supplementari passano abbastanza scorrevoli finchè una punzione inventata perchè il fallo precedente di Rabiot è un regalo che Oliveira scarta per segnare il 2-2. Game, set and match. Inutile il gol che proprio il francese realizza poco dopo.