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Inter: la grande gioia e la festa Scudetto con polemiche, si poteva evitare?

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UPDATE ORE 12.10: Anche il Presidente del CTS, Locatelli, condanna quanto accaduto ai microfono Sky. Le critiche giungono pure da il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Ieri è parsa la giornata delle polemiche. Non era sufficiente quanto accaduto la sera prima al Concertone del primo maggio con il cantante Fedez e la Rai, a spostare il focus della discussioni ci hanno pensato i festeggiamenti per lo Scudetto dell’Inter che, in effetti, a un certo punto hanno visto 30mila anime in Piazza Duomo a Milano.

Che dire? Erano 11 anni che la Beneamata non vinceva il titolo. I tifosi avevano un enorme fame di successo ed è accaduto. Con questo non voglio certo giustificare quanto successo, ma mi chiedo perchè non siano stati dispersi dalla Forza Pubblica o le varie zone non fossero transennate? Per quale motivo non si è blindato il capoluogo meneghino sapendo ciò che sarebbe potuto capitare? All’apparenza la mia parrebbe anch’essa una polemica, ma non è così. Anzi… Tutto il contrario. Credo che le Autorità abbiano agito in maniera conscia. Insomma, sanno quello che fanno. Mi fido di loro. Al Club, nota trasmissione di SkySport, il conduttore Caressa ha affermato, per esempio, che il massimo dell’assembramento è durato poco.

I social, comunque, si sono infuocati e c’è chi ha paragonato i fatti a quanto accaduto poco tempo fa in India con l’enorme bagno nel Gange che poi pare avere fortemente contribuito a provocare tante migliaia di contagi. Credo che la situazione fosse diversa sia nei numeri che nel tipo di assembramento. Altri, invece, si lamentano perchè non sono ancora certi di potersi sposare e vedono scene simili. C’è chi ricorda che, a volte, la Darsena o altri luoghi sono stati transennati. Alcuni post polemici giungono anche da personaggi pubblici come Nicola Morra.

La Gazzetta dello Sport riporta affermazioni di parte del tifo nerazzurro che sostiene di non aver organizzato nulla. Tutto è spontaneo. Non si escludono, però, presenze festanti in occasione delle prossime gare della squadra. Qui, forse, sarebbe il caso di lavorare per forti controlli nelle zone considerate potenzialmente più accreditate? La mia è una semplice domanda, ma nutro piena fiducia nelle Istituzioni. 

Detto questo, non si cerchi costantemente la polemica contro uno sport che è parte della cultura italiana e, ultimamente, da molti viene considerato come” la ghianda da appioppare al popolino durante i weekend”. Il pallone è business, lavoro, tradizione e cultura.  E’ stato importato dai nostri nonni, coltivato dai genitori e molti di noi lo bistrattano. Questo non giustifica quanto accaduto ieri, che è comunque significativo rispetto alla passione italica per tale disciplina, ma nemmeno i tanti attacchi che di recente deve percepire per qualsiasi genere di comportamento adottato. Il riferimento non è ai citati post.

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