
Almeno onorate la maglia. Questo verrebbe da dire. Era la richiesta per le ultime giornate, invece, la Reggiana si presenta sul campo del Pescara priva di idee, ma manca anche quello spirito combattivo visto l’altro giorno contro il Pordenone. E pensare che sarebbe bastato anche il punto perchè sopra non si è vinto. Nulla da fare. I granata steccano clamorosamente e così si complicano la vita forse definitivamente. Su Kargbo pende il peso di 2 clamorose occasioni sprecate. E’ tutta la stagione che gli emiliani faticano troppo a trovare la via del gol. La salvezza è ormai una chimera.
Alvini cambia ancora e sceglie il 4-2-3-1. Siligardi, Radrezza e Laribi operano alle spalle di Kargbo. Grassadonia replica con il 4-3-3. L’avvio per i granata è un incubo. La difesa lascia troppo spazio a Capone che, al 8′, calcia da fuori superando Venturi. Uno a zero. Per una squadra che fatica tanto a segnare, come i granata, la strada è troppo ripida. Gli uomini di Alvini gestiscono la sfera e avrebbero anche la chance per pareggiare, ma Fiorillo è bravo su Laribi. Kargbo spreca un’occasione clamorosa. Si chiude qui.
Nella ripresa non cambia nulla. La Reggiana può recriminare per un palo colpito da Kargbo e un’altra occasione sprecata proprio dall’attaccante della Sierra Leone che oggi è più dannoso della grandine. Nel finale, Alvini prova il tutto per tutto inserendo tutte le punte a sua disposizione, ma non cambia nulla. Forse c’è un rigore su Zamparo che Ros non concede. Ora serve il miracolo.