
La Juventus lascia al “Penzo” altri punti molto importanti nella corsa alla zona Champions. E’ un pareggio, 1-1, molto pesante e ora i bianconeri guardano alle altre, sperando. Ma sicuramente queste sono lunghezze perse. Il problema è la mancanza di freddezza sotto posta perché le occasioni create sono tante. Finalizzate solo una. Questo è quanto. E’ vero, c’è stato un momento di appannamento a inizio ripresa. Ma ci può stare. Da valutare anche un infortunio di Dybala al ginocchio destro. E’ un’annata molto sfortunata. Tuttavia, i piemontesi non devono mollare. Le buone notizie arrivano dall’Europa e c’è tutto un girone di ritorno. Il Venezia, invece, mette un tassello molto importante per la salvezza.
Zanetti, con qualche recupero e nuovi assenti, sceglie il 4-3-3. Allegri risponde con il 4-2-3-1 dove De Sciglio trova spazio come terzino destro e Cuadrado alto davanti a lui. In mezzo al campo ci sono Locatelli e Rabiot. La prima frazione vede una Vecchia Signora assolutamente dominante, ma che conclude con un solo gol di vantaggio. Dopo pochi minuti, Dybala sente un fastidio al ginocchio ed è costretto a lasciare il campo. Al suo posto entra Kaio Jorge che ha subito una grande chance, ma spara alto da pochi centimetri. I bianconeri, oggi in giallo, continuano a premere e, al 32′, trova il vantaggio con Morata che sfrutta un assist al bacio di Pellegrini. Nel finale, i sabaudi avrebbero l’occasione per il raddoppio. Ma Cuadrado spara a lato.
Nella ripresa accade l’impensabile. Cioè il Venezia ha un’occasione e fa un gol. I bianconeri cominciano un tantino lenti e il Venezia li punisce. Il gol è di Arumu e giunge al 55′ Aramu segna con i sabaudi stile “belle statuine” che lo guardano. Poi gli uomini di Allegri riprendono le redini del gioco, ma l’unica occasione veramente grande è di Bernardeschi. Romero si supera e la sfida corre lentamente verso il finale.