
Certamente non si vuole fare terrorismo. Anzi, proprio il contrario. Non ho mai desiderato, dalla formica, originare un elefante proprio perché so quanto un simile atteggiamento possa risultare dannoso all’interno di una società. Generare ansia e paura provoca caos. Dove regna la confusione, il pericolo è imminente. Ciò detto, i fatti vanno riportati. Il covid sta colpendo con una ferocia disarmante e, nell’ultimo periodo, la crescita dei casi è esponenziale. Fortunatamente le ospedalizzazioni non seguono lo stesso ritmo e questo pare proprio si debba alla campagna vaccinale. Il momento, però, è molto delicato e, come riporta Repubblica, il Presidente dell’ISS Brusaferro ha affermato che le strutture sanitarie dovrebbero risentire di tale situazione in un mese.
Alcune regioni si stanno tingendo di giallo e le famose “zone a colori” tornano di moda. Si dovrebbe evitare un lockdown anche perché, rispetto al passato, vi è più consapevolezza nelle persone, nella medicina e nelle Istituzioni. Il problema è che Omicron viaggia davvero a una velocità super straordinaria e sta affossando alcuni settori che forzatamente vanno verso un blocco. Il riferimento è allo sport e, nello specifico, al calcio che aveva superato indenne la seconda e la terza ondata. La Premier League è in ginocchio per i contagi da covid. Lunedì vi sarà un board e si deciderà se mettere in atto quello che chiamano un “tagliafuoco natalizio“. Si intende uno stop, indicativamente sino a metà gennaio, in grado di ripristinare una situazione accettabile. Alcuni club sarebbero di questa idea, altri no. Questi ultimi hanno il supporto dei vertici del campionato, ma pare che la linea dei primi non sia troppo distante dal concretizzarsi.
E nel resto del pallone? Per ora la vera crisi è solo inglese anche se ultimamente il Real Madrid ha riferito più di un contagio. Il problema è che Omicron sta mettendo in ginocchio il Regno Unito con il record di cosi covid visti ieri: 93mila. A questo si aggiunge una possibile percentuale di calciatori della Premier vaccinati più bassa che altrove. La paura, però, è dietro l’angolo perché, se il 2020-2021 è filato liscio, così non è accaduto nella stagione precedente e l’idea di uno stop britannico fa tremare il resto d’Europa che si trova ad affrontare uno sciame di contagi molto prepotente.