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Calendario Serie A: slitta il campionato?

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Urge un chiarimento immediato perché quanto dichiarato ieri dal Presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, rischia di compromettere ancora una volta il pensiero delle persone rispetto al mondo del pallone italico. Siamo nuovamente vicini a una figura barbina. Le parole esatte del leader della massima categoria sono: “La prima preoccupazione è legata al clima, dato che l’eventuale persistenza delle attuali temperature renderebbe difficile cominciare a giocare il 13 agosto.” (Tuttosport.com). 

Ha dell’incredibile e i motivi sono piuttosto intuibili. La Lega Serie A ha pensato a lungo a come incastrare le date della prossima stagione che sarà comunque particolare perché vedrà il Mondiale nel cuore dell’anno. Ci sarà praticamente un campionato d’apertura, che durerà da agosto a novembre, e uno di clausura, da gennaio a giugno. Per incastrare tale situazione si è dovuto scendere a compromessi e uno di questi è stato quello di anticipare di una settimana l’avvio della serie A con fine delle ostilità ritardate di 15 giorni rispetto alla passata stagione. Ora il problema diventa la canicola che sta avvolgendo il Belpaese e che renderebbe difficoltoso giocare a calcio.

Comprendo il dilemma, ci mancherebbe e non voglio nemmeno banalizzarlo, ma è chiaro che l’ira social si è giustamente scatenata. Posso capire che l’attuale situazione metereologica è davvero al limite perché la calura è soffocante, ma gli atleti non sono gli unici che lavorano con tale clima. Basti pensare a muratori, stradini o quant’altro. Non voglio, però, cadere nelle solite frasi di circostanza che, però, tanto retoriche non sono. Rappresentano la nuda e cruda verità. Ciò detto, le gare sono in programma alle 18.30 e alle 21.00. Basterebbe ritardarle alle 19.30 e alle 21.30? Probabilmente è una soluzione che eviterebbe ai tifosi di restare dentro un forno. Slittare la giornata significherebbe modificare nuovamente i piani dei tifosi alcuni dei quali hanno già acquistato biglietti e abbonamenti facendo fede a un determinato calendario. Ora dev’essere rispettato anche perché non sarebbe semplice trovare gli spazi per recuperare le partite.

Sorge, poi, un’ulteriore quesito. Quanti sarebbero i turni da rinviare? Se fosse soltanto uno, avrebbe senso? Cambia realmente il clima dal 13 agosto al 20 dello stesso mese? E la Coppa Italia che comincerà il 31 luglio? Quella non patisce il caldo? Il covid ha dato avvio un brutto andazzo che è quello di ipotizzare continuamente rinvii e cambi di calendario. Non è rispettoso per i tifosi. Gli altri Paesi osservano e pensano. Poi ci si chiede i motivi della mancata crescita del nostro calcio. Ci perdiamo in bicchieri d’acqua e non diamo concreto valore ai veri problemi.

Questo chiaramente a meno che non vi siano problemi insormontabili di altra natura. Casini, in effetti, parla di “prima preoccupazione“. Quali sono le altre?

 

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