
La Reggiana e Aimo Diano hanno fatto la loro scelta. E’ separazione. Ognuno andrà per la sua strada. Così l’amore non si dimenticherà mai perché il bresciano resterà per sempre l’allenatore della promozione in serie B. Sono due anni che il mister guida i granata e, se nella prima stagione il Modena è stato insuperabile, la seconda ha portato ai risultati sperati.
E’ giusto dividersi? La risposta è sempre molto complicata e nessuno, se non le parti in causa, può conoscerla. Per questo non mi esprimo mai in un senso o nell’altro. Non sono nella società reggiana quindi non riesco. Ciò detto, mi verrebbe da constatare che il matrimonio sarebbe dovuto proseguire perché non esiste situazione più perfetta, per entrambi, al fine di approcciare alla categoria. Il lombardo conosce bene la piazza e ha dimostrato di essere un vincente. E’ stato pure capace di gestire situazioni complicate con estrema pressione. Pareva il suo punto debole, ma sembra averlo superato.
La scelta del nuovo allenatore, poi, è caduta su Nesta. Su questo, invece, ho un’opinione abbastanza nitida. Non sono troppo d’accordo. E’ vero che Goretti, ds granata, conosce bene il tecnico, ma Alessandro è fermo da 5 anni e i suoi precedenti, tra Frosinone e Perugia, non sono propriamente fenomenali. Il tecnico ha allenato soltanto in cadetteria. La speranza è che abbia sfruttato questo tempo per aggiornarsi. E’ giovane e in un lasso così lungo può essere cambiato parecchio. E’ un foglio bianco. Sicuramente, il nome è allettante ed esalta la piazza perché la sua carriera da giocatore non si può discutere. Tra i nomi papabili c’era anche Bisoli. Vedendo quello che sta facendo con il SudTirol e pensando che la Regia potrebbe avere una situazione simile, avrei pensato a lui.