
Come si cura il “mal d’Arabia“? Questa volta non stiamo parlando di acciacchi o di malinconia, ma di denaro. Con il soldo, a quelle latitudini, si stanno comprando il nostro calcio. Comincia assolutamente a essere un problema perché non se ne stanno andando soltanto giocatori a fine carriera, ma anche profili nel pieno dell’attività agonistica. L’ultimo esempio è Milinkovic-Savic. Il serbo deve ancora prendere l’aereo per mete esotiche ma, comunque vada, la trattativa è stata sul punto di essere chiusa. Un altro esempio è quello di Brozovic. Epic Brozo avrebbe potuto trovare squadre pure in Europa, ma ha preferito l’Arabia così come Koulibaly.
La situazione assomiglia parecchio a un taglio appena aperta con l’emorragia da poco attivata. Va fermata subito. Come si può fare? E’ difficile perché diventa impegnativo chiedere a squadre e calciatori di negarsi. Quando pervengono certe offerte, come si possono rifiutare?! Sembra uno spreco per entrambi. Probabilmente dovrebbero intervenire i Governi rendendo più difficoltose determinate trattative. Ciò sembra un blocco al libero mercato, in realtà potrebbe essere utile a salvare il calcio dai petroldollari. Sembra il passato quando i magnati venivano ad acquistare le nostre società per renderle delle vere e proprie boutique. Ora vogliono fare del loro campionato, il torneo più affascinante al mondo. Si pensa, poi, alla Superlega e si comprende che, forse, l’idea non era del tutto errata. Magari avrebbe dovuto essere rivisitata, ma sarebbe stata utile per arricchire e contrastare.
In ogni caso, non tutto il male viene per nuocere perché tale situazione potrebbe spingere le nostre squadre a cercare nuovi talenti e a dare maggiori opportunità ai giovani giocatori.