
“La qualità è l’ossigeno che ci manca, e se l’Italia è in asfissia è perché da troppi anni respiriamo mediocrità“. Così parla il giornalista Michele Serra. Pare proprio il concetto ideale per la serie A. Era da tempo che il nostro campionato non mostrava giocatori con grande fantasia, tecnica e in grado di saltare l’uomo. Mancava la “scheggia impazzita” capace di far brillare gli schemi, rompere le difese avversarie e creare superiorità numerica tramite la giocata imprevedibile. Questo tipo di atleta è assolutamente merce rara, ma finalmente la nostra massima categoria lo sta ritrovando.
Fino a oggi si è pensato più al fisico e alla capacità tattica. Si sono scelti calciatori molto intelligenti, ma che optano per il “compitino” in quanto assenti dal punto di vista dell’agilità, dell’atletismo per determinate mansioni e spesso anche della fantasia. Ciò non li rende meno capaci, anzi, in un gruppo sono fondamentali. Il riferimento è a uomini come Calhanoglu, l’ultima versione di Mkytharian, Lobotka, McTominay o attaccanti come Lautaro, Vlahovic, Thuram, Lukaku. Ma Dybala? Tevez? o, per tornare ancora più nel passato, Zidane? Dov’erano finite queste caratteristiche?
Oggi la Juventus le ha ripescate in Yildiz, Conceicao e Zhegrova. Il Milan ha fatto una scelta diversa, ma pur sempre orientata nella direzione della classe associata all’imprevedibilità. Il riferimento è a Luka Modric che sta ripercorrendo le orme di Pirlo nella sua ultima versione bianconera. Il croato è partito molto bene e forse non serviva uno scienziato a immaginarlo. Un calciatore del suo calibro non ha età. Ha un valore immortale. E’ chiaro che presto, anche forse molto presto, il fisico gli imporrà lo stop, ma intanto i rossoneri hanno fatto la scelta giusta. Lo stesso vale con il Napoli per De Bruyne. Il belga mi perdonerà, ma non ha la stessa qualità di Modric. Nonostante ciò è un giocatore di valore superiore e con idee assolutamente geniali che possono spaccare la partita in qualsiasi momento. Lo stesso varrà per Lang che ancora deve ingranare.
Quella rimasta un pochino “a bocca asciutta” è l’Inter. I nerazzurri hanno optato per scelte diverse e adesso si nota. Uno dei problemi principali della squadra di Chivu è proprio l’assenza del calciatore in grado di saltare l’uomo e sparigliare le carte. Se la compagine non vive un momento di lucidità, manca il punto di riferimento su cui appoggiarsi. Probabilmente avrebbe dovuto essere Lookman, ma non è arrivato. Marotta interverrà a gennaio?