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Il pagellone dello sport italiano: dalla crisi della F1 al dominio della pallavolo

italia

E’ tempo di “pagelloni. L’estate è finita ed è la stagione di maggior interesse per parecchie discipline sportive. Esclusi il calcio e quelle attività chiamate “invernali”, che quindi hanno già nel nome il loro contesto ideale, le altre vedono nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre il loro apice. Si parla, per esempio, del tennis, del nuoto, dell’atletica, della scherma, ma anche della pallavolo e del basket, a livello di nazionali, o dei motori e del ciclismo. Anche se il 2025 non è anno olimpico, si sono vissuti europei e mondiali ed è interessante comprendere come sta andando la situazione italiana.

FORMULA UNO 5+

In F1, la Ferrari non va. L’ultimo Mondiale vinto è targato Raikkonen nel 2007. Quel titolo è maggiorenne. Non è ammissibile che una scuderia come la Rossa rimanga così tanto tempo senza successi. Da Domenicali a Vasseur, sono stati tanti i team principal che hanno provato a far rinascere la macchina di Maranello. Lo stesso vale per i piloti. Sono passati corridori come Alonso e Vettel, con un passato importante alle spalle, ma nulla da fare. Ciò che non è mai variato, in sostanza, è la proprietà che forse si concentra troppo sul lato economico e meno su quello sportivo.

Kimi Antonelli salva da un’insufficienza molto grave. Il bolognese, chiamato così proprio in onore di Raikkonen, sta tenendo alta la bandiera italiana guidando una Mercedes. Sta commettendo qualche errore, ma è molto giovane e ha il tempo per crescere.

CICLISMO 5/6

L’insufficienza del ciclismo non è gravissima soltanto grazie a Lorenzo Finn che, con il suo successo nel Mondiale Under 23 in Ruanda, ha ridato un briciolo di speranza al movimento maschile. L’altra ancora di salvataggio è il gentil sesso, ma ci sarà un paragrafo dedicato. Ganna è un fenomeno a cronometro, ma in linea non abbiamo granché. Ciccone fatica e Tiberi non sboccia. Quest’ultimo è molto giovane e avrà tempo. Per ora, però, il piatto piange e l’italoinglese ha il valore di un’oasi nel deserto.

Si parlava di donne salva ciclismo italiano ed è la solita Elisa Longo Borghini che, nonostante la delusione al Mondiale, resta una leader del movimento avendo trionfato nel Giro d’Italia.

NUOTO 5/6

La sufficienza non è piena neanche per il nuoto. Siamo sempre stata una nazione devastante. Il Mondiale di Singapore disputatosi dal 11 luglio al 3 agosto scorsi ha portato “solo” 2 ori. Pochi, per i nostri standard. Sono giunti dai tuffi e nei 50 rana. Gli argenti sono stati ben 11. Spiccano quelli di Ginevra Taddeucci, che, nelle lunghe distanze, può regalare ancora tanto per età e continuità. Lo stesso vale, in vasca, per Thomas Ceccon e Simona Quadarella. Per quanto concerne il bronzo, invece, c’è Benedetta Pilato. Le aspettative erano più alte, anche per la pallanuoto. Non ci si nasconda. Ci sarà da interrogarsi e lavorare.

BASKET 5/6

Nel basket sono i club ad abbassare la media. Virtus e Olimpia fanno tanta, troppa fatica a esprimersi in Eurolega e sono le migliori d’Italia ormai da anni, spartendosi gli ultimi Scudetti. Per quanto concerne la nazionale, invece, la sufficienza ci sarebbe perché l’Europeo con uscita agli ottavi contro la Slovenia di Doncic, non è stato troppo negativo e ci ha visti battere compagini del livello della Spagna, disputando un buon basket. Ci sono state piacevoli soprese come Niang che aprono buoni spiragli per il ricambio generazionale in atto che adesso sarà sulle spalle di Luca Banchi.

SCHERMA 6

La sufficienza della scherma deriva dagli Europei di Genova, dai Mondiali di Tiblisi e dal miglioramento rispetto alle ultime delusioni olimpiche del 2024 dove giunse un solo oro. Da ricordare, infatti, l’immensa tradizione dell’Italia schermitrice. E’ chiaro che un torneo continentale non può essere confrontato con i cinque cerchi, ma rende l’idea. Il fioretto, sia nel maschile che nel femminile, ha portato a tre successi. In Georgia, invece, gli uomini si sono confermati in quella disciplina. Il trionfo è giunto pure dalla sciabola.

ATLETICA 6,5

L’atletica italiana è in crescita. Il ricambio è fisiologicamente normale ma, per il movimento, nulla si modifica. Dopo un oro olimpico e altri trofei, se Jacobs lascerà, l’importante è che siano pronti i sostituti. Lo stesso vale per Tamberi. E’ un discorso singolarmente brutto, lo si capisce, ma qui occorre analizzare l’insieme e non il singolo. All’ultimo Mondiale, Larissa Iapichino ha deluso. In una gara singola può succedere. Palmisano continua a essere un riferimento nella corsa sulle lunghe distanze, Batocletti sulle medie e Fabbri nel lancio del peso. Mattia Furlani ha persino vinto l’oro nel salto in lungo. La sufficienza più che piena deriva proprio dal fatto che in queste discipline non eravamo così devastanti e stiamo crescendo in maniera parecchio importante.

MOTOGP 7

Il voto così alto non deriva dal piloto, ma dalle scuderie. La Ducati domina la motogp e l’Aprilia segue a ruota. La motorvalley non delude le aspettative che, invece, in questa stagione ha un po’ mancato Pecco Bagnaia. Il torinese, forse sopravvalutato in precedenza, non ha vissuto una buona annata a causa sua, ma anche dell’ingombrante presenza nel box di Marc Marquez, poi laureatosi campione del mondo.

TENNIS 9/10

Il tennis rappresenta, insieme alla pallavolo, il fiore all’occhiello dello sport italiano. Sinner è il portabandiera, ma non è solo perché insieme a lui ci sono Musetti e soci, poi c’è il femminile con Jasmine Paolini. Questi atleti sono riusciti a fornire una propulsione al movimento già crescita e adesso siamo i migliori del mondo con tante persone, anche bambini, che praticano tale sport. Il settore giovanile è in crescita esponenziale.

PALLAVOLO 10

La perfezione non esiste, ma la pallavolo italiana ci si avvicina davvero parecchio. Non c’è molto altro da aggiungere. Nel femminile, la squadra di Velasco ha vinto le Olimpiadi del 2024 e il Mondiale dell’estate che si è appena conclusa. A luglio aveva anche trionfato nella Nations League. In sostanza, stiamo entrando nella storia! Per quanto concerne la Champions, gli ultimi due trionfi sono targati Conegliano.

Relativamente ai maschi, invece, la situazione appariva leggermente più complicata. In realtà, gli uomini hanno conquistato gli ultimi due Mondiali. Nel mezzo ci sono stati percorsi non troppo brillanti né alle Olimpiadi, né agli Europei o in Nations League. Il successo praticamente senza discussioni appena avvenuto è qualcosa di inaspettato, ma che in parte cancella i dubbi che stavano sorgendo. Anche in questo caso, le conferme giungono dai club con i recenti successi di Trento e Perugia.

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