
L’Italia piange un grande uomo. Al di là del credo politico, la Nazione perde un’immensa personalità che ha scritto pagine di storia fondamentali degli ultimi 40 anni. La scomparsa di Silvio Berlusconi si può paragonare a quella dell’Avvocato, Giovanni Agnelli. Lì vedo molto simili, se non nelle ideologie, in tutto quello che hanno dato al Paese dal punto di vista imprenditoriale e non solo. Mediaset è soltanto una delle più note aziende che il Cavaliere è stato in grado di gestire. Se l’ex Presidente di Fiat ha dato una possibilità di lavoro a gran parte del Piemonte, il “collega” l’ha fatto con la Lombardia. Ma è una buona fetta d’Italia a ringraziarli. Questo blog parla principalmente di sport e in particolare di calcio. Il Milan esisteva prima di Berlusconi e lo farà anche dopo, ma realmente immenso lo è stato solo ed esclusivamente con lui: 5 Champions League, 8 Scudetti, una Coppa Italia, un Mondiale per Club, due Coppe Intercontinentali, 7 Supercoppe Italiane e 5 Europee. Non è metà del palmares rossonero, ma una enorme fetta. Recentemente Silvio aveva acquistato il Monza portandolo dalla serie C a sfiorare le porte delle coppe internazionali in un lampo. Ora occorrerà capire che intenzioni avranno gli eredi, ma ci si augura che la sua immensa passione per il calcio sarà rispettata.
Silvio Berlusconi nasce a Milano il 29 settembre 1986 in una famiglia della borghesia. E’ ormai arcinota la storia secondo cui, in età giovanile, cantasse sulle navi da crociera. Si laurea in giurisprudenza. Inizia la carriera lavorativa come agente immobiliare. Lentamente comincia a entrare nel mondo dell’imprenditoria dove assume un ruolo importante nell’ambito finanziario. Nel 1977 diventa Cavaliere del Lavoro. Poi diviene il re della comunicazione: dall’editoria alla televisione. E’ in questi anni che acquista il Milan e ne fa una vera e propria fede che, purtroppo, deve abbondare nel 2017. Esordisce in politica come terza forza rispetto alla classica sinistra e alla storica destra. Nel 1994 diventa Presidente del Consiglio. Con alternanza, lo sarà per più di un mandato, abbandonando definitivamente il ruolo solo nel 2011.
Il cordoglio delle Istituzioni è praticamente unanime e, per lui, ci sono funerali di Stato a cui partecipa anche il Presidente della Repubblica, Mattarella. Galli, ex bandiera rossonera, avrebbe proposto di intitolargli lo stadio del Milan. Penso sia una situazione praticamente dovuta.