
La serie A è pronta a riaprire i battenti. Prima dell’inizio dei tornei si vivono le sensazioni del Sabato del villaggio. E’ sempre bello fantasticare. Ogni tifoso ha la speranza che la sua squadra raggiunga gli obiettivi e forse li superi pure. Si inizia con il massimo della carica, come un bambino di prima elementare alla mattina del 15 settembre e per chi gestisce un blog diventa sempre interessante provare a immaginarsi ciò che potrà accadere. E’ praticamente impossibile riuscire ad azzeccare tutto, anche perché il calciomercato è ancora aperto, ma il target di questo pezzo è far divertire chi legge che può elaborare una sua ipotetica classifica del massimo campionato 2025-2026.
PISA
Il Pisa torna in serie A dopo 34 anni. Sono un’eternità. E’ praticamente come fosse la prima volta. Anche questo non facilita il compito a Gilardino che sicuramente è un buon allenatore. La scelta della società è quella giusta. I nerazzurri hanno cambiato parecchio rispetto all’ultimo torneo cadetto chiuso al secondo posto alle spalle del Sassuolo e non sarà semplice, soprattutto all’inizio, riuscire ad armonizzare tante novità. I colpi più eclatanti sono Cuadrado, su cui si punterà per l’esperienza, Aebischer e N’zola.
PARMA
Aver ceduto, tra gli altri, Leoni, Sohm, Man, Cancellieri e Bonny non ha di certo agevolato il compito di Cuesta. Il nuovo tecnico, classe 1995, non convince totalmente. E’ alla prima esperienza da capo allenatore di un club di una massima divisione. Non è banale e non è semplice nemmeno ricoprire un ruolo simile in età tanto precoce soprattutto se non si vanta una grande esperienza da giocatore. Il dubbio è che, se capitano determinate situazioni, qualche atleta possa storcere il naso. Il grave infortunio a Ondrejka, poi, complica ulteriormente la situazione.
LECCE
Non era mai successo che il Lecce si salvasse per due stagioni consecutive di serie A. Il record è già stato raggiunto e l’obiettivo è risultato davvero complesso con un harakiri della Lazio che si è fatta battere a domicilio nell’ultima giornata della scorsa stagione. La squadra non è cambiata granché, ma il tecnico sì. L’addio a Giampaolo ha condotto Di Francesco sulla panchina dei pugliesi. Il mister arriva da due retrocessioni consecutive avvenute all’ultimo turno con Frosinone e Venezia. Anche se, per la legge dei grandi numeri, ciò non dovrebbe accadere di nuovo, è difficile pensare che i salentini possano resistere ancora nella massima categoria perché servirebbe un’ulteriore impresa. L’addio di capitan Baschirotto lascia una voragine e la partenza di Krstovic rischia di portare via un’importante dose di gol e assist che, nel passato torneo, furono rispettivamente 11 e 5.
CREMONESE
La Cremonese torna in serie A dopo due anni di assenza e pare farlo con una consapevolezza diversa rispetto all’ultima esperienza che potrebbe avere parecchio in comune con quella attuale del Pisa. La dimostrazione di una maggior coscienza della situazione è dimostrata dalla campagna acquisti. La guida dei lombardi sarà Davide Nicola, esperto in salvezze. Tra gli altri, sono arrivati Audero, bravo portiere, Baschirotto, centrale difensivo con dottorato nella corsa al mantenimento della categoria, Bondo, che a Monza era stato tra i più positivi nella prima metà della scorsa stagione, Zerbin, che giunge da una discreta annata a Venezia e Sanabria. Si può fare anche se la falsa partenza di Coppa Italia non ha lasciato un’ottima impressione.
HELLAS VERONA
E’ chiaro che diventa complicato riuscire ad azzeccare ogni singola posizione. Verona e Sassuolo, per esempio, sono all’incirca sullo stesso livello. L’Hellas perde Coppola e Tchatchoua che sono risultati importanti per la salvezza della scorsa stagione, ma il confermato Zanetti aveva dato un’impronta che i veneti possono sfruttare ancora per riuscire a mantenere la serie A. Sarebbe la tredicesima salvezza consecutiva che significherebbe un miracolo targato Setti, presidente dal 2012 al 2025, prima dell’attuale proprietà con a capo Zanzi.
SASSUOLO
Il Sassuolo torna in serie A dopo una stagione di cadetteria seguita a una retrocessione tuttora abbastanza inspiegabile se si guarda al valore della rosa. Non a caso, quella squadra, con poche differenze, ha dominato la scorsa stagione nella seconda lega italiana lasciando le briciole alle avversarie. I neroverdi si ripresentano al massimo torneo con Grosso come guida. L’abruzzese non ha mai allenato nel nostro campionato, ma ha già provato la più alta categoria nazionale in Francia, con il Lione. Non è andata bene. Il calciomercato emiliano pare ancora movimentato, ma Carnevali e Palmieri stanno dando una struttura abbastanza importante con gli arrivi di Idzes, Candé e Walukiwidz che hanno rinforzato la difesa. Koné, ex Marsiglia, è un centrocampista con gamba e qualità, e Vranckx è noto per il passato milanista. Il colpo grosso, poi, è Matic. Resta il dubbio, invece, per il futuro di Laurienté e Pinamonti.
CAGLIARI
Sulla carta, il Cagliari pare una squadra piuttosto competitiva, migliorata dagli arrivi di Folorunsho, in mediana, e Sebastiano Esposito, in attacco. La partenza di Zortea è importante, ma non irrimediabile. L’addio di Piccoli, invece, potrebbe risultare più pesante. Giulini ha affidato la panchina a un esordiente come Pisacane che, però, conosce bene l’ambiente avendo militato a lungo nell’Isola come calciatore e guidato le giovanili. E’ comunque una scommessa.
Qui si conclude la lotta per mantenere la categoria e inizia la zona più tranquilla di classifica
UDINESE
Runjaic ha già riportato l’Udinese dove merita di stare, cioè quantomeno nelle zone tranquille della graduatoria. Difficile pensare che sia stato un “fuoco di paglia”. L’allenatore, quindi, sembra essere una garanzia. Rispetto all’anno scorso sono usciti, tra gli altri, Thauvin e Lucca. Non è poco, anche se l’ultima stagione del francese non è stata delle più esaltanti. Tolto Goglichidze non sono entrati giocatori dal nome importante, ma i friulani hanno costantemente abituato alle soprerese.
GENOA
Si può fare un copia e incolla rispetto a quanto scritto per Verona e Sassuolo. Vale anche tra Genoa e Udinese. Le posizioni sono interscambiabili. Il Grifone ha confermato Vieria come allenatore e non è cambiato granché rispetto alla trascorsa stagione. Sono arrivati Stanciu, trequartista rumeno di qualità, e Colombo che nella passata stagione ha realizzato 6 gol all’Empoli. Non sono tanti, ma va ricordato che la squadra è retrocessa. Se i rossoblu hanno chiuso il 2024-2025 al tredicesimo posto, non si dovrebbero discostare molto.
COMO
Il Como si sta rinforzando parecchio. Basti pensare, tra gli altri, all’arrivo di Alvaro Morata in attacco. Occorre, però, ricordare che la concorrenza per un posto in Europa è molto ampia e combattiva. Fabregas ha fatto bene a decidere di restare in riva al Lago perché il progetto è davvero interessante, lo spagnolo è un tecnico giovane e in rampa di lancio e in biancoblu potrebbe levarsi importanti soddisfazioni nel corso degli anni. La pazienza è la virtù dei forti.
TORINO
Il Torino ha salutato Vanoli dopo una sola stagione e ha passato le sue redini in mano a Baroni, profilo più esperto del collega che era al primo anno di serie A. Cairo sta rinforzando la squadra in modo molto importante e interessante. Simeone, Ngonge, Ismajili e Anjorin sono colpi che, dalle parti della Mole, non si vedono spesso. Immagino che i granata faranno un ottimo campionato, ma per l’accesso all’Europa, le “9 sorelle” paiono avere ancora un’altra dimensione.
Qui inizia la lotta per entrare in Champions, Europa League e Conference. Va considerato il regolamento che è molto caotico. I posti per l’accesso a queste competizioni variano di anno in anno in base a ciò he accade nella coppa nazionale e in quelle internazionali. Al momento, all’EL parteciperà la quinta classificata, mentre la sesta sarà nella terza competizione.
LAZIO
La lotta potrebbe essere molto serrata. E’ praticamente impossibile da decifrare. La Lazio ha una garanzia e porta il nome di Maurizio Sarri. Con lui, in serie A, il risultato è sempre buono. Il problema è che, rispetto alla concorrenza, i bianconcelesti non hanno potuto fare mercato e così non si sono rinforzati. In un torneo tanto equilibrato, un simile fattore può spostare l’ago della bilancia. I romani avranno un vantaggio. Non disputeranno le coppe europee.
ATALANTA
Il distacco da Gasperini potrebbe pesare. Juric, che arriva da un’annata tutt’altro che facile tra Roma e Southampton, si trova a dover gestire un gruppo orfano del suo demiurgo. Non è un compito semplice considerando anche che gli orobici dovranno giocare ogni 3 giorni con gli impegni di Champions e Coppa Italia oltre al campionato. Il calciomercato ha visto partire Retegui, capocannoniere della scorsa serie A, ma la Dea ha recuperato Scamacca e acquistato Krstovic che sembra davvero adatto alle esigenze di calcio del mister serbo. Sarà da comprendere il destino di Lookman che, se dovesse tornare in gruppo, risulterebbe certamente un valore aggiunto. Tuttosommato, però, ci sono troppe incognite per pensare ai nerazzurri nelle classiche zone di alta classifica.
FIORENTINA
Pioli torna alla Fiorentina. Il tecnico emiliano è una garanzia. Non ci sono dubbi e la viola si è rinforzata con giocatori giovani come Sohm e Piccoli oltre ad avere inserito in gruppo l’esperienza di Dzeko. Sono rimasti pure tutti i giocatori dal rendimento migliore della passata stagione e pure i più promettenti. I riferimenti sono, per esempio, a Kean e Gudmunsonn. Ci sono i presupposti per, quantomeno, replicare il sesto posto dello scorso anno, ma la concorrenza è davvero agguerrita e su questa lotta pesa molto il nono posto del Milan del 2024-2025. E’ difficile pensare che i rossoneri vedano ancora una stagione così negativa.
ROMA
La Roma ha puntato sul cavallo giusto. Su questo credo vi siano pochi dubbi. Il riferimento è a Gasperini che merita una chance in un grande club. Il calciomercato, però, non ha portato grandi nomi, ma calciatori giovani e futuribili. E’ chiaro che la sessione non è ancora conclusa e tutto può succedere, ma ci si deve basare sull’oggi. Lorenzo de Medici affermava: “del doman non v’è certezza“. Potrebbe esserci un avvio di stagione molto complicato per poi vedere una crescita costante, ma è difficile pensare ai giallorossi competitivi per entrare in Champions. Ciò anche in considerazione del valore degli avversari.
BOLOGNA
Il Bologna ha l’humus giusto per un’ottima annata. Dall’allenatore, Italiano è una garanzia, alla piazza carica al punto giusto, alla squadra pronta e con l’esperienza adeguata per fare bene. Due anni fa, questo gruppo ha centrato la qualificazione in Champions con Thiago Motta e nel 2024-2025 ha alzato la Coppa Italia. Alla truppa si sono aggiunte le conoscenze di Immobile e Bernardeschi. “Vecchie glorie” che sanno come vincere. Il 2025-2026 rossoblu potrebbe condurre a ulteriori soddisfazioni. Diventa difficile pensare al miracolo della qualificazione in Champions perché le fab four paiono leggermente distaccate. Servirebbe un’harakiri di una di loro, ma già un quinto posto con un buon percorso in EL e in Coppa Italia rappresenterebbero motivi di vanto.
MILAN
Tutti si aspettano tanto da questo Milan. E’ più che lecito e i motivi sono evidenti. Allegri è una garanzia. Tare gli ha costruito una compagine competitiva, anzi forte. Sono arrivati Modric, Ricci, Jashari, Estupinian, Boniface. Si tratta, in alcuni casi di campioni, in altri di giocatori comunque promettenti. Passare, però, da un nono posto a un quarto significherebbe già fare un salto doppio cioè balzare dalla mancata partecipazione alle coppe, alla Champions. Max, da questo punto di vista, è una garanzia.
INTER
Il ciclo è finito. Forse Inzaghi l’aveva intuito prima della sua società e ha lasciato. I nerazzurri sembrano essersi fatti trovare scoperti e la sessione estiva di mercato è apparsa un po’ confusa. Dovevano essere apportate tante modifiche a una rosa stanca e invece sono state poche. E’ vero, probabilmente con Chivu si passa a un gioco più verticale e a un 3-4-2-1 che vede Bonny e Thuram alle spalle di Lautaro con posizioni intercambiabili. Va ammesso che Pio Esposito ha dimostrato di potere rimanere in una big e la pista Lookman è stata improvvisamente abbandonata, ma fa strano che una grande dirigenza non avesse già chiara la situazione. In mediana, sono rimasti Calha e Mkhirtayan che sembrano un tantino arrugginiti. Insomma, la Beneamata non dovrebbe aver problemi a raggiungere un piazzamento Champions, ma vederla lottare sino all’ultimo per lo Scudetto non è poi così scontato.
JUVENTUS
Dopo il raggiungimento della qualificazione alla Champions nella scorsa stagione, la Juventus ha giustamente deciso di confermare Tudor come allenatore. I bianconeri non hanno prodotto il calciomercato che speravano, o almeno non quello che avrebbero voluto i tifosi. Probabilmente ci saranno ulteriori movimenti negli ultimi giorni. Nonostante tutto, il croato è stato molto bravo a dare un carisma alla squadra che ora possiede un’anima e pure un’identità di gioco. Il precampionato è stato positivo. E’ vero che sono amichevoli estive, ma due successi su campi difficili come quelli di Borussia Dortmund e Atalanta rappresentano qualcosa di significativo. La Vecchia Signora sembra poter migliorare il quarto posto di un anno fa. Anche se è difficile vederla campione d’Italia potrebbe provare a tenere viva la corsa un tantino più a lungo. In sostanza, ridurre il gap di punti visto negli ultimi anni dalla vetta.
NAPOLI
Se non sarà dominio, si può immaginare che ci si vada vicino. La mediana del Napoli potrebbe essere questa: McTominay, De Bruyne, Anguissa, Politano con Lobotka alle loro spalle. Fa paura solo a sentirla nominare. E’ vero che il nigeriano sarà assente un mese per la Coppa d’Africa, ma Gilmour non è poi così scarso e, con lo spostamento dello scozzese nel cuore del reparto, può essere inserito uno tra Noa Lang e Neres. Insomma, Conte, grande conferma rispetto alla passata stagione, ha l’imbarazzo della scelta. L’infortunio a Lukaku insieme agli addii di Raspadori e Simeone hanno messo un po’ di apprensione per il ruolo di centravanti dove al momento c’è il solo Lucca, ma gli azzurri hanno le antenne diritte sul calciomercato e comunque il mister pugliese ha più soluzioni con un eventuale falso nove.